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Misteriosa fragilidad | Le Monde diplomatic (Italia)

Reseña de Misteriosa fragilidad de Alejandra Tenaglia (Muerde Muertos) | Por Diego Kenis para Le Monde diplomatique | diegojkenis@gmail.com | Julio de 2025


L’esistenza individuale partecipa a quella collettiva attraverso molteplici canali, anche quando non lo si proponga esplicitamente. Nella vita quotidiana, e ovunque, esistono inesauribili punti di contatto tra l’intimità e la strada. Il mondo del web è un corridoio onnipresente, come strumento o incubo, e le sue vastità già vent’anni fa hanno aperto l’opportunità di comunicazione istantanea e mondiale, pubblica o privata. Non è un’idea stravagante quella di allestire una radio o un giornale digitale nel proprio soggiorno. 
Questa realtà attuale, che un lettore del XX secolo considererebbe fantascienza, è una delle basi su cui si poggia il nuovo romanzo di Alejandra Tenaglia. Misteriosa fragilidad è il suo secondo libro, arrivato per soddisfare le aspettative che aveva aperto il suo debutto letterario: Viaje al principio de la noche, che Diploteca ha recensito nel marzo 2019. 
Tenaglia e la protagonista di Misteriosa fragilidad condividono un orizzonte comune: entrambe hanno deciso di avviare la propria stazione radio, in una piccola città del litorale argentino. Ma questo è un dato che, per non scivolare nel frivolo, merita di essere citato solo come punto d’appoggio di una narrativa che poi vola da sé. Forse la menzione si giustifica, anche, per raccomandare ai lettori ispanofoni del Dipló le trasmissioni che Tenaglia prepara da questo lato del sipario che separa finzione da realtà. In particolare, quei programmi che hanno a che fare con il piacere della letteratura. Digressione a parte, Misteriosa fragilidad si basa su una formula di un certo incanto: libri e radio, alchimia per l’intaglio delle parole che la protagonista eredita dall’autrice. Perché Vera, il personaggio centrale, fa della sua casa una radio e della radio un mondo di ritratti che possono essere intimisti o dei più crudi sotterranei del conosciuto. In questo modo, il libro può essere letto più volte. Nel tracciato uniforme di una storia o nella molteplicità di racconti, descrizioni e commenti che compongono, in un preciso puzzle, quel risultato finale. Siamo, insomma, di fronte a un ventaglio di risorse letterarie che concorrono a dare forma a una trama. Nel prologo del romanzo, gli editori Carlos e José María Marcos definiscono l’autrice prendendo le parole con cui l’ha apprezzata il riconosciuto scrittore Enrique Medina. Per Medina, Tenaglia dispiega nella sua scrittura «solidità discorsiva, denuncia senza orpelli, coraggio, sfrontatezza e persino un sottile incantesimo». Le pagine che seguono quel prologo dimostrano che quanto detto è vero. Gli editori colgono nel segno anche nel rimarcare come Misteriosa fragilidad esponga il legame tra gli atti individuali e il tessuto sociale, allo stesso modo in cui “le piccole azioni sono parte essenziale delle grandi trasformazioni”. A questo punto assume importanza, tra i vari elementi, la capacità di Tenaglia di includere come meccanismi narrativi i supporti delle nuove tecnologie.
Si tratta di un aspetto meritevole. La letteratura attuale tende ancora a parlare il linguaggio proprio dei vecchi supporti di comunicazione. Abbondano i personaggi che comunicano solo per telefono, o prendendo la posta elettronica solo come una variante minore del genere epistolare di un tempo. Al contrario, Tenaglia –come il suo maestro Medina– si avventura a esplorare i registri dei commenti anonimi nei forum digitali, che rispondono in vari modi alla voce radiofonica della protagonista. Un esempio di versatilità e sottigliezza, perché questi pezzi di diverse essenze si incorporano nella narrativa con una naturalezza impensabile. Il resto merita, semplicemente, di essere scoperto dal lettore. Che non se ne pentirà. 
Diego Kenis, diegojkenis@gmail.com